Questa raccolta di canti (solo testi, nessuno spartito o file audio per evitare violazioni del diritto dautore) potrebbe sembrare una sorta di tributo al passato, un mondo lontano dal nostro odierno modo di vivere, oggi frenetico e concentrato più sullinteresse ed il guadagno personale che sul mantenimento dei valori della gente che ci ha preceduto. Per chi li sa ascoltare, sono canti belli, melodiosi e sorprendentemente carichi di storia e di umanità; raccontano storie della tradizione della nostra anima popolare, dei nostri paesi, delle nostre vallate, portando l’ascoltatore in un fantastico viaggio sullamore, la solidarietà, la fede, il rispetto, il sacrificio, l’amor di Patria, accompagnato da melodie ora tristi e solenni, ora allegre e spensierate. Molti di questi canti sono nati durante i trascorsi eventi bellici, per lo più interpretando pensieri, storie, esperienze della gente valligiana con il proprio carico d’umanità e di tradizione si scontrava con la drammatica realtà della guerra.
Il Corpo degli Alpini ha fatto propri gli usi e i costumi della nostra gente montanara, formando nel corso degli anni una precisa mentalità di vita e di valori, permettendo la nascita di uno stile semplice ma carico del significato di popolo, di comunità. Gli alpini sono amati dalla gente per un’infinità di ragioni morali e per lo spirito di corpo che li contraddistingue da sempre, per il loro gratuito impegno nel volontariato, ma anche per le loro celebri cantate che hanno immortalato i momenti più significativi della vita dei nostri véci.
Non sono solamente canti alpini e di montagna; dato che ormai nellimmenso repertorio dei numerosissimi cori trovano sempre più posto anche adattamenti a canzoni popolari della propria regione o “importati” a fronte di scambi culturali con cori di altre regioni italiane o addirittura stranieri, ho ritenuto inserire anche (parte) di questo grande patrimonio canoro. Si troveranno quindi canti in dialetto friulano, vicentino, bergamasco, valdostano, marchigiano, napoletano, e via via fino ai canti russi, tedeschi e francesi. Altri canti sono stati inseriti, anche se non prettamente “alpini”, dallesperienza canora svolta durante il mio servizio militare nel Coro Brigata Alpina Tridentina.
Infatti, il titolo “Voci dalla montagna” non indica la bellezza delle vette, bensì la presenza di cuori che cantano allombra delle vallate: gente che, rimirando l’estasi delle cime innevate al sole, esprime col canto la propria felicità, anche rivivendo le storie del proprio paese e delle proprie contrade. Scopo quindi di questa raccolta è un tentativo di mantenere vivo un po’ di questo immenso repertorio, poiché solo facendo memoria di ciò che siamo stati, di ciò che abbiamo fatto e sofferto, di ciò in cui abbiamo creduto, possiamo essere aiutati a capire meglio noi stessi, dandoci la possibilità di affrontare meglio il nostro futuro, avendo nella nostra storia severo monito di educazione morale e civile.
Questo compito spetterà non solo a chi sa già cantare, ma a chiunque prenderà in mano questa raccolta, poiché anche il cuore più sordo non resta insensibile allumanità di questi canti … perché il cuore può cantare anche senza note udibili
… Ed è il canto più bello …
Flaviano